Il contributo a fondo perduto finanzia fino al 75% dei programmi di spesa che non superano i 120.000 euro e copre fino al 70% degli investimenti compresi tra 120.000 e 200.000 euro; si tratta di un aiuto in regime de minimis, finalizzato a ridurre l’esborso iniziale degli aspiranti imprenditori e a favorire l’avvio di attività con sede legale nel Mezzogiorno o nei territori colpiti dai terremoti. Sono ammesse spese per attrezzature, software, consulenze tecnico-specialistiche e ristrutturazioni funzionali, con esclusione di terreni, immobili e costi non strettamente legati all’attività.
Il voucher di avvio, anch’esso in regime de minimis e non soggetto a rimborso, finanzia l’acquisto di beni, servizi e strumentazioni necessari a far partire l’impresa per un importo massimo di 40.000 euro, cifra che sale a 50.000 euro se i beni o i servizi richiesti presentano carattere innovativo, digitale, ambientale o di risparmio energetico.
A completare il sostegno vi è un servizio di tutoring del valore di 5.000 euro, che accompagna i beneficiari nella corretta gestione amministrativa e nella pianificazione gestionale, incrementando le probabilità di successo delle nuove iniziative imprenditoriali.