Aprire un Servizio di Assistenza Domiciliare con il Finanziamento a Fondo Perduto del Bando Resto al Sud

aprire un servizio di assistenza domiciliare con il finanziamento Resto al Sud

Guida alla Lettura

Aprire un’attività nel settore dell’assistenza domiciliare rappresenta oggi una delle sfide più urgenti e al tempo stesso più ricche di opportunità, specialmente nel contesto demografico e sociale del Mezzogiorno. La crescente percentuale di popolazione anziana, la carenza di servizi pubblici territoriali e la necessità di risposte personalizzate rendono questo tipo di impresa non solo sostenibile, ma profondamente utile per il territorio. Un servizio ben progettato, incentrato sull’efficienza, sull’umanità e sulla professionalità, può diventare una presenza stabile e riconosciuta nelle comunità locali, offrendo lavoro qualificato e un impatto sociale concreto.

Con l’introduzione del Bando Resto al Sud 2.0, anche chi non dispone di capitali propri può avviare un servizio professionale di assistenza domiciliare, accedendo a un finanziamento completo, pensato per favorire l’autoimprenditorialità giovanile nelle aree a minor sviluppo. Tuttavia, come in ogni progetto, il successo non dipende solo dall’accesso alle risorse pubbliche, ma dalla qualità del piano, dalla solidità dell’organizzazione e dalla coerenza con le esigenze del territorio.

Le caratteristiche fondamentali di un’attività di assistenza domiciliare

Un servizio di assistenza domiciliare ha come missione principale quella di supportare le persone fragili, non autosufficienti o temporaneamente in difficoltà, offrendo prestazioni direttamente a casa dell’assistito. A seconda della specializzazione e delle risorse disponibili, il servizio può includere attività di accompagnamento, assistenza nell’igiene personale, somministrazione pasti, supporto nella mobilità o semplicemente presenza e compagnia. In tutti i casi, ciò che conta è la qualità dell’intervento, la puntualità, la capacità di costruire relazioni di fiducia con l’utente e i familiari.

L’imprenditore che sceglie questo settore deve partire da una visione strutturata: la costruzione di una rete di operatori qualificati, la definizione di procedure interne per l’erogazione dei servizi, la gestione delle richieste, la pianificazione dei turni, il controllo qualità. L’assistenza non si improvvisa: richiede una regia competente e strumenti professionali per garantire continuità, sicurezza e rispetto della dignità della persona.

Anche la componente tecnologica riveste un ruolo importante. È essenziale dotarsi di un software gestionale per organizzare gli interventi, monitorare le presenze, programmare gli appuntamenti, archiviare le schede degli utenti e comunicare in tempo reale con gli operatori. Inoltre, la reputazione online, il sito web, la possibilità di prenotare consulenze o ricevere assistenza digitale sono elementi che fanno la differenza, anche in un settore tradizionalmente legato al rapporto umano.

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Come funziona il finanziamento Resto al Sud per l’assistenza domiciliare

Il bando Resto al Sud si rivolge a tutti coloro che, di età compresa tra i 18 e i 55 anni, desiderano avviare una nuova impresa nei territori del Mezzogiorno, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia o nelle isole minori del Centro-Nord. Il meccanismo di finanziamento prevede una formula che combina un contributo a fondo perduto e un prestito bancario a tasso zero, così da azzerare la necessità di ricorrere a risorse personali per sostenere l’intero investimento. La misura copre fino al 100% delle spese, suddividendo l’importo tra quota a fondo perduto e quota da restituire in otto anni, con un periodo iniziale di preammortamento e con gli interessi interamente a carico dello Stato.

Il finanziamento può raggiungere, nel caso di una società composta da più soci con i requisiti, soglie di 100.000 euro o superiori, grazie anche al contributo aggiuntivo a fondo perduto destinato alla gestione e all’avviamento, che consente di sostenere le spese correnti nei primi anni di attività. Questo approccio riduce in modo significativo il rischio d’impresa, favorisce l’accesso al credito anche per chi non dispone di garanzie personali e offre la possibilità di avvalersi di consulenza qualificata per la predisposizione del business plan e la gestione degli adempimenti burocratici.

Spese ammissibili per avviare un servizio di assistenza domiciliare con Resto al Sud

Tra le spese ammissibili rientrano tutte le voci fondamentali per strutturare un servizio domiciliare moderno, efficace e in linea con le normative di settore. È possibile finanziare l’acquisto o il noleggio di automezzi dedicati al trasporto degli assistiti, l’acquisizione di attrezzature medicali e ausili tecnologici per la gestione delle prestazioni, la formazione specialistica del personale, la stipula delle assicurazioni obbligatorie e la realizzazione di campagne informative rivolte al territorio. Inoltre, la misura consente di sostenere investimenti in software gestionali, piattaforme di telemedicina e sistemi per la programmazione degli interventi, strumenti oggi imprescindibili per garantire la qualità e la tracciabilità delle prestazioni offerte.

All’interno del piano di investimento trovano spazio anche gli adeguamenti degli immobili utilizzati come sede operativa, nel rispetto delle norme di sicurezza e di accessibilità, nonché le spese per la promozione dell’attività e la creazione di una rete di collaborazioni con enti pubblici e privati. Questa copertura ampia, unita alla possibilità di inserire anche una quota di spese operative tra i costi ammissibili, rende il bando estremamente flessibile e in grado di adattarsi a tutte le esigenze di chi desidera costruire un’impresa solida e innovativa nel comparto dell’assistenza.

I requisiti necessari per aprire un servizio di assistenza domiciliare con il bando

Per accedere al finanziamento non è richiesta una specifica abilitazione sanitaria, ma è fondamentale dimostrare una preparazione adeguata e una conoscenza approfondita delle dinamiche operative del settore. Il piano d’impresa deve mettere in evidenza la capacità di organizzare un servizio efficiente, sostenibile e conforme alle norme, illustrando nel dettaglio le modalità di selezione e formazione del personale, il sistema di gestione delle richieste e il modello organizzativo adottato. L’assenza di esperienza pregressa non costituisce un limite insormontabile, a condizione che il progetto dimostri di poggiare su una struttura solida, una visione chiara e un’analisi puntuale del fabbisogno locale.

Il successo della candidatura dipende inoltre dalla capacità di intercettare le reali esigenze del territorio, valorizzando il ruolo della tecnologia, dell’innovazione e delle relazioni con la rete dei servizi pubblici e privati. Un business plan ben costruito, arricchito da dati di mercato aggiornati e da una strategia di crescita coerente, rappresenta il vero punto di forza per accedere alle risorse e costruire un’attività in grado di affermarsi e crescere nel tempo.

Perché oggi conviene aprire un servizio di assistenza domiciliare con il supporto pubblico

L’assistenza domiciliare è un settore che richiede sensibilità, rigore organizzativo e una costante attenzione all’aggiornamento professionale, ma è anche uno dei comparti con i maggiori margini di crescita, specialmente in aree dove la domanda supera l’offerta e i servizi pubblici risultano insufficienti a coprire tutte le esigenze. Oggi, con il bando Resto al Sud 2.0, è possibile avviare questa attività senza gravare sulle proprie finanze personali, accedendo a un modello di finanziamento equo e sostenibile, che valorizza la responsabilità sociale d’impresa e favorisce la creazione di occupazione qualificata sul territorio.

Chi dispone di una buona idea, di un approccio organizzativo moderno e di una strategia di comunicazione efficace può realmente intercettare la domanda emergente e offrire soluzioni innovative, costruendo una reputazione solida e una presenza stabile nel tessuto economico e sociale. In conclusione, investire oggi nell’assistenza domiciliare con il sostegno di Resto al Sud significa scegliere un percorso imprenditoriale di valore, capace di conciliare sostenibilità economica, impatto sociale e crescita personale.

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