Aprire una Casa Vacanza con il Finanziamento a Fondo Perduto del Bando Resto al Sud

aprire una casa vacanza con il finanziamento Resto al Sud

Guida alla Lettura

In un mercato turistico sempre più orientato verso l’autenticità, l’accoglienza personalizzata e l’esperienza locale, aprire una casa vacanza nel Sud Italia è diventata una scelta imprenditoriale strategica. Le grandi piattaforme di prenotazione online e la crescente propensione dei viaggiatori a cercare soluzioni alternative al classico hotel stanno trasformando radicalmente il settore dell’ospitalità. E oggi, grazie agli incentivi pubblici offerti dal Bando Resto al Sud 2.0, questa opportunità è concretamente accessibile anche a chi parte da zero.

Con una copertura del 100% delle spese di avviamento, tra contributo a fondo perduto e prestito agevolato a tasso zero, questa misura consente di avviare una casa vacanza professionale, curata e competitiva, senza l’onere iniziale del capitale proprio. È proprio questo lo scenario in cui si inserisce la storia di Sara, che ha dato vita alla sua struttura ricettiva a Palermo con un contributo pubblico complessivo di €75.000, grazie a un progetto ben costruito e al nostro affiancamento in ogni fase.

Il meccanismo del finanziamento: quanto puoi ottenere e come funziona

Il Bando Resto al Sud si rivolge a imprenditori tra i 18 e i 55 anni residenti nel Mezzogiorno e in alcune aree svantaggiate del Centro-Nord. Il sostegno previsto copre interamente il fabbisogno iniziale attraverso una struttura mista: il 50% del contributo è a fondo perduto, mentre il restante 50% è erogato sotto forma di prestito bancario a tasso zero, rimborsabile in 8 anni con 2 anni di preammortamento.

Nel caso delle imprese individuali, l’importo massimo è di €60.000, a cui si aggiunge un ulteriore contributo di €15.000 a fondo perduto destinato alla gestione operativa nei primi mesi, portando l’investimento complessivo fino a €75.000.

Con l’introduzione del Resto al Sud 2.0, la misura si è ulteriormente evoluta, offrendo maggiori margini di spesa, una maggiore elasticità per i costi operativi e una valorizzazione specifica per le attività legate al turismo sostenibile, all’accoglienza diffusa e alla rigenerazione urbana.

Cosa si può finanziare con il bando per avviare una casa vacanza

Le spese coperte dal bando sono ampie e includono tutto ciò che serve per rendere operativa una casa vacanza conforme agli standard attuali. In primo luogo, sono ammessi i costi per ristrutturazioni o manutenzioni straordinarie dell’immobile, comprese le opere murarie, gli impianti elettrici e idraulici, l’isolamento acustico, l’efficientamento energetico e l’adeguamento normativo. Questa voce può coprire fino al 30% dell’intero programma di spesa.

Completamente finanziabili anche gli arredi interni, dai letti e armadi ai mobili cucina, dalle dotazioni tessili alla climatizzazione, fino all’acquisto di elettrodomestici e impianti di domotica per la gestione automatizzata della struttura. Rientrano inoltre tutte le attrezzature per la pulizia, la segnaletica interna, i dispositivi di sicurezza e i materiali informativi per gli ospiti.

Fondamentali anche le spese per la digitalizzazione dell’attività: sito web multilingua, booking engine integrato, sistemi di check-in online, piattaforme di promozione, campagne social e strumenti di gestione ospiti. Le spese di gestione ordinaria, come utenze, canoni di affitto, leasing e garanzie assicurative, possono essere inserite entro un massimo del 20% dell’intero piano di spesa.

Chi può accedere: requisiti e condizioni per aprire una casa vacanza

Aprire una casa vacanza con il Bando Resto al Sud non richiede il possesso di particolari titoli professionali. Tuttavia, è necessario presentare un progetto solido, strutturato e coerente, in grado di dimostrare la reale capacità imprenditoriale del richiedente. Il business plan deve analizzare il mercato di riferimento, individuare il target di clientela, proporre una strategia chiara di pricing e comunicazione, oltre a una previsione economico-finanziaria sostenibile.

Vengono premiate le proposte che valorizzano il territorio, che offrono servizi personalizzati e che puntano su standard qualitativi elevati. Non è obbligatorio possedere un immobile di proprietà, ma è necessario presentare un progetto completo, con indicazione della sede, delle caratteristiche strutturali e delle dotazioni previste.

Il caso di Sara: una casa vacanze nel cuore di Palermo

Sara, giovane professionista palermitana con esperienze nel settore turistico, ha deciso di investire nel proprio territorio avviando una casa vacanza nel centro storico di Palermo. Grazie al nostro supporto ha realizzato un progetto che unisce accoglienza familiare, comfort moderno e valorizzazione del patrimonio culturale locale. L’obiettivo era offrire un’esperienza autentica, rivolta a turisti italiani e stranieri, con servizi digitali intuitivi e una forte identità territoriale.

Il suo progetto è stato approvato da Invitalia, ottenendo un finanziamento complessivo di €75.000, suddivisi tra €60.000 per l’acquisto delle dotazioni e la ristrutturazione dell’immobile, e €15.000 a fondo perduto per la gestione operativa. Con queste risorse Sara ha completamente trasformato un appartamento in disuso, dotandolo di arredi di qualità, sistemi di accesso automatizzato, sito web dedicato e un piano di marketing geolocalizzato.

Oggi la sua casa vacanza registra un’alta occupazione anche fuori stagione, con recensioni eccellenti e un flusso di clienti costante, frutto di un progetto ben pianificato e sostenuto con strumenti pubblici mirati.

Perché oggi è il momento giusto per investire nell’accoglienza extralberghiera

Nel contesto turistico attuale, la casa vacanza rappresenta una formula vincente: flessibile, scalabile e capace di intercettare le esigenze dei viaggiatori moderni. Nei centri storici, lungo le coste e nei borghi minori, c’è un’enorme domanda di ospitalità autentica, spesso non adeguatamente coperta dal mercato tradizionale.

Grazie al Resto al Sud 2.0, oggi è possibile avviare un progetto professionale senza dover anticipare capitali propri, contando su un modello di finanziamento equilibrato e sostenibile, che supporta la crescita dell’imprenditore nei primi anni cruciali. Chi ha una visione chiara e la volontà di investire nel proprio territorio ha oggi uno strumento concreto per trasformare un’idea in una vera impresa.

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