Entrare tra i progetti ammessi di Resto al Sud 2.0 non significa solo ottenere un contributo: vuol dire intraprendere un percorso guidato, scandito da un tutoring obbligatorio che accompagna l’iniziativa dall’ammissione all’avvio operativo e fino alla verifica della continuità a regime. Il programma prevede quattro incontri con tutor qualificati messi a disposizione da Invitalia, con un impianto pensato per ridurre gli errori, accorciare i tempi di erogazione e mettere in sicurezza rendicontazione, adempimenti e obblighi contrattuali. L’ingresso nel percorso è immediato: entro 30 giorni dal provvedimento di ammissione occorre inviare la documentazione propedeutica al primo incontro, così da impostare correttamente la fase esecutiva e non perdere finestre temporali cruciali.
Il valore del tutoring sta nella sua concretezza: si comincia con la messa a terra del progetto (piano d’impresa, conti dedicati, titoli abilitanti), si prosegue con una verifica strategica e amministrativa a sei mesi, si entra in fase tecnico-operativa con sopralluogo e rendicontazione al completamento degli investimenti e si chiude con un check sulla continuità a dodici mesi dall’ultima erogazione. Ogni passaggio ha un obiettivo chiaro: trasferire informazioni operative, intercettare in anticipo criticità amministrative, attestare il corretto funzionamento dei beni e allineare cash flow, tempi di spesa e flussi di contributo. L’impostazione non è “burocratica”, è protettiva: presidia gli snodi che più spesso rallentano o mettono a rischio i progetti, dalle quietanze alle autorizzazioni, dalla disponibilità della sede ai requisiti professionali.
Resto al Sud 2.0: perché il tutoring Invitalia è obbligatorio e come tutela i progetti ammessi
Il tutoring obbligatorio non è un adempimento formale, ma un dispositivo di garanzia che riduce gli scostamenti tra progetto approvato e progetto realizzato. Nella prima seduta, il tutor illustra obiettivi, tempistiche e modalità dei servizi, chiarisce adempimenti amministrativi, tempi e modalità di presentazione delle domande, obblighi contrattuali e possibili cause di revoca, mettendo subito a fuoco gli snodi esecutivi. La sessione è anche il momento in cui si individuano e si risolvono le criticità amministrative tipiche della fase di avvio (es. attivazione del conto dedicato, corretta intestazione di fatture e contratti, coerenza tra voci di spesa e progetto), così da non compromettere erogazioni e rendicontazione.
In un contesto che premia iniziative green, digitali o innovative con voucher fino a 50.000 euro e coperture fino al 75% per i budget fino a 120.000 euro, la qualità del confronto con il tutor è decisiva per tradurre il piano d’impresa in un cronoprogramma finanziabile e sostenibile. Il tutor presidia la coerenza tra investimenti, tempistiche di acquisto/installazione e milestone di richiesta contributo, con l’obiettivo pratico di allineare flussi di cassa e scadenze della misura, elemento centrale nei primi dodici mesi di vita d’impresa.
Documenti da inviare entro 30 giorni: come prepararli e perché incidono sui tempi di erogazione
Dal provvedimento di ammissione scatta un timer: entro 30 giorni bisogna caricare la documentazione propedeutica al primo incontro. Le iniziative ammesse al solo voucher devono presentare il piano d’impresa completo, centrato su mercato di riferimento, struttura dei costi, fabbisogni e cronoprogramma, perché sarà il documento base del confronto con il tutor. Per tutte le iniziative sono essenziali la prova del versamento di almeno il 10% dell’importo concesso sul conto corrente vincolato/dedicato al progetto, il titolo di disponibilità della sede operativa (locazione, comodato, ecc.) e gli attestati o titoli abilitanti richiesti dall’attività, o quanto meno la documentazione che prova l’avvio dell’iter per conseguirli. La completezza di questi atti impatta direttamente sui tempi: documenti lacunosi portano a richieste integrative e a inevitabili slittamenti.
Preparare bene questi materiali significa anche impostare correttamente gli aspetti bancari e contrattuali. Il conto dedicato va alimentato e utilizzato esclusivamente per movimenti del progetto, così da garantire tracciabilità totale dei pagamenti; il versamento del 10% è un segnale di impegno finanziario che facilita la pianificazione degli acquisti e, di riflesso, la calendarizzazione dei SAL. Sul fronte sede, è opportuno che i contratti riportino dati coerenti con il soggetto beneficiario, le date compatibili con il cronoprogramma e le clausole adeguate all’uso previsto; gli abilitativi (dalla SCIA agli attestati professionali) vanno mappati in anticipo, prevedendo i tempi tecnici degli enti preposti. Un primo invio pulito riduce la frizione istruttoria e consente di sfruttare al meglio il primo appuntamento.
Primo e secondo incontro: dal focus sul piano d’impresa al check intermedio sui fabbisogni di affiancamento
Il primo incontro, da remoto, ha due binari. Per le iniziative ammesse al solo voucher, si entra nel merito del piano d’impresa e si certifica la consapevolezza del beneficiario sugli aspetti caratterizzanti l’attività da intraprendere, con attenzione ai driver di ricavo, al posizionamento competitivo e alla capacità di esecuzione. Per tutte le iniziative, il tutor chiarisce in dettaglio obiettivi e modalità del servizio, trasferisce informazioni pratiche su adempimenti e scadenze, ricapitola gli obblighi contrattuali e le principali cause di revoca, infine mette in fila le criticità emerse nella fase di avvio, definendo azioni correttive e priorità operative per le settimane successive.
Il secondo incontro si tiene entro sei mesi dal primo e serve a verificare lo stato di realizzazione dell’attività, l’avanzamento degli investimenti e la coerenza tra tempi di acquisto, installazione e richieste di contributo. È la tappa in cui si fotografano eventuali scostamenti rispetto al piano, si valutano i fabbisogni di affiancamento consulenziale e, se necessario, si attiva l’intervento dell’Ente Nazionale per il Microcredito per un tutoring gestionale mirato. La logica è preventiva: intercettare in anticipo le aree deboli (procedure autorizzative, forniture critiche, messa a norma, strategia commerciale) e correggerle prima che impattino su richieste di erogazione e rendicontazione.
Terzo e quarto incontro: sopralluogo in sede, rendicontazione assistita e verifica della continuità a 12 mesi
Il terzo incontro è in presenza, presso la sede dell’iniziativa, e coincide con il completamento degli investimenti. Qui il tutor assiste alla predisposizione della documentazione rendicontativa e verifica l’installazione e il funzionamento dei beni, con un controllo sostanziale oltre che documentale: corrispondenza tra fatture, DDT e beni installati, corretta intestazione, tracciabilità dei pagamenti dal conto dedicato, rispetto delle voci approvate. È il passaggio che mette in sicurezza il saldo, perché consente di chiudere eventuali gap di forma (quietanze, contratti, collaudi) prima dell’invio della richiesta di erogazione finale, preservando tempi e importi attesi.
Il quarto incontro avviene dopo 12 mesi dal completamento delle erogazioni e ha un obiettivo diverso: accertare la continuità dell’iniziativa economica. Si guarda a fatturato, occupazione, utilizzo dei beni, mantenimento dei requisiti e rispetto degli obblighi di destinazione; si verifica che l’attività sia effettivamente in esercizio e che gli asset finanziati siano in uso, nelle forme e nei luoghi dichiarati. Questo controllo, oltre a ridurre il rischio di revoca, è utile anche per ricalibrare la gestione: il tutor può suggerire correttivi gestionali o indirizzare verso ulteriori strumenti di finanza agevolata coerenti con la fase di sviluppo successiva, specie per iniziative che hanno dimostrato trazione e vogliono scalare.
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Se il tuo progetto è tra i progetti ammessi o stai finalizzando la domanda per Resto al Sud 2.0, lavorare bene prima del primo incontro fa la differenza: piano d’impresa coerente, conto dedicato operativo, titoli abilitanti in corso, contratti della sede allineati e un cronoprogramma realistico aumentano la velocità di erogazione e abbassano il rischio di richieste integrative. Possiamo aiutarti a verificare in poche ore la completezza della documentazione, testare la sostenibilità economico-finanziaria e predisporre un’agenda degli adempimenti da condividere con il tutor, così da presentarti al primo incontro con una base solida e credibile.
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